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Chi è MIZIO VILARDI.

All’anagrafe Maurizio Vilardi ma per gli amici Mizio.

Sono un cantautore pugliese, nato a Molfetta il 15 maggio del 1988, in terra barese, ma da quattro anni a questa parte vivo a Roma per motivi professionali.

Canto e suono la chitarra e amo scrivere canzoni in italiano, in vernacolo, in inglese e considero la mia musica un incontro tra Cantautorato e Pop d’Autore contaminato dai suoni del mondo.

Ho un EP all’attivo, “Radici sotto i piedi”, pubblicato nel 2015, che già dal titolo mostra la volontà di non dimenticare mai le mie origini ma contemporaneamente di proseguire il cammino. Ovunque esso porti.

Nel 2016 "Flow", un mio brano, grazie ad un casting organizzato dalla Rai e Cattleya, è stato selezionato dal Maestro Paolo Buonvino per figurare all'interno della colonna sonora della fiction "Tutto può succedere" in onda su Rai Uno.

Nel 2018 un altro pezzo, Surround me, viene inserito nella terza stagione della stessa fiction Rai.

Ho preso parte a diversi festival e rassegne cantautorali, quali ad esempio il Premio Fabrizio de André, il Premio Bindi e Botteghe d’Autore, ottenendo svariati riconoscimenti, fra i quali quello assegnato in occasione del Premio nazionale ArtEmergente 2019 a "Le notte porte sembe", canzone da lui scritta in dialetto molfettese.

A settembre 2019 ho inoltre pubblicato in veste di autore il brano Come ci capita di Federica Paradiso. Nel 2020 è uscito con l’etichetta Isola Tobia Label il mio album d’esordio Una forma d’amore che mi devo

Nel 2021 partecipo con "Sei ottavi", una cover di Rino Gaetano, all'album dedicato al cantautore calabrese "Ad esempio a noi piace Rino" pubblicato dall'etichetta Isola Tobia Label. L'album risulta vincitore nella sezione "Miglior album collettivo a progetto" delle Targhe Tenco 2021.

Nell’ottobre 2022 con la pubblicazione del singolo “Costruire ricordi felici”, inauguro un nuovo personale percorso di scrittura creativa che culminerà con la pubblicazione di altre canzoni in un album nel 2023. 

"Mi definisco un sognatore, proprio come quello de “Le notti bianche” di Dostoevskij."

Si ringrazia per il contributo fotografico Roberto Lusito (foto in HOME), Rita Dispoto e Francesco Paolo Cosola.

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